Don
Giancarlo Quadri
Il
viaggio e la festa sono certamente le immagini più adeguate per
rappresentare don Giancarlo Quadri, che ha celebrato la sua Pasqua
lo scorso 22 marzo. Il viaggio geografico, che lo ha portato ad
incontrare e condividere la situazione di diverse periferie del
mondo: dalla parrocchia di Pero, dove fu vicario tra i migranti
“interni”, che dal sud venivano a lavorare al nord negli anni
’70, alla missione ambrosiana in Zambia.
Da
lì al seguito dei migranti italiani, prima in Inghilterra poi
in Marocco. Tornò quindi a Milano, richiamato dal Card. Martini
per strutturare e prendersi cura della Pastorale diocesana dei
Migranti e vi restò per ben diciotto anni.
Quando
ormai molti avrebbero pensato che fosse venuto il tempo di riposarsi,
don Giancarlo volle ripartire per accompagnare i migranti italiani
in Belgio.
Infine
come residente, ma con incarichi pastorali, nella parrocchia di
S. Michele e S. Rita a Milano, vale a dire in una delle periferie
più multietniche della città.
Per
comprendere il significato di questo viaggio durato tutta la vita
bisogna però considerare come ad esso corrispose sempre il vero
viaggio: quello interiore, spirituale, alla ricerca dei fratelli,
cui parlare di Gesù.
Questo
gli fu motivo di gioia; una gioia traboccante che non si poteva
non notare ed era contagiosa, tanto da trasformarsi inevitabilmente
in festa. Quella festa che adesso celebra in pienezza nell'incontro
col Risorto.
(Ricordo
di Don Alberto Vitali su "La Fiaccola", maggio 2020)
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